Mille e una notte i tuoi
piedi leggiadri
hanno battuto questo viale oscuro,
orchidea nera
della foresta pluviale.
Mille e una lacrima hanno
versato ogni notte
i tuoi grandi occhi dalle ciglia di farfalla;
mille e una carezza hanno sfiorato la tua pelle creola
sotto lo
sguardo indifferente della luna.
Mille e un bacio rubati
alla corolla delle tue labbra
dalle bocche carnivore di tutti
quegli uomini
che giuravano amore e non sapevano amare.
Mille volte mille più
uno
i fremiti della tua anima soffocati dall'indifferenza,
i sospiri
e i ricordi, le speranze e le disillusioni.
E in ciascuna di quelle
mille e una notti, bruna incantatrice,
hai regalato il tuo corpo e il
tuo cuore al primo passante frettoloso
senza neppure guardarlo negli
occhi,
perché sapevi che quegli occhi erano uguali a mille altri
occhi,
e le parole gettate nel vento identiche a mille altre parole.
Mille e una notte hai
vegliato in questo angolo oscuro del mondo,
e mille e una notte
passeranno ancora nell'attesa del nulla,
nero fiore del peccato che
sospiri all'insensibile luna.
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