Alex riflette un attimo, prima di
apporre la firma sul foglio.
«Gli
ematomi spariranno in pochi giorni, e le escoriazioni guariranno senza lasciare cicatrici»
afferma, con tono professionale.
Marina abbozza un
sorriso riconoscente, sforzandosi di trattenere le lacrime. Il giovane medico
del pronto soccorso l’ha tenuta d’occhio per tutto il pomeriggio, mentre lei
attendeva il proprio turno seduta in disparte, con lo sguardo perso nel vuoto. Bel
modo di trascorrere la vigilia di Natale…
Quando
l’ha visitata, la ragazza ha biascicato d’essersi procurata i lividi e le ferite
cadendo dalle scale, ma la voce incrinata dal pianto e lo sguardo sfuggente
erano ben poco convincenti.
Alex
s’è sentito fremere di rabbia: ne ha viste tante, troppe, come lei! Donne oltraggiate,
vittime di ogni sorta di sevizie, che si vergognano come se fosse colpa loro e tacciono,
proteggendo gli aguzzini.
«Domani
è Natale…» le sussurra. «Perché non fai un regalo a te stessa?»
Lei
lo guarda senza capire.
«Puoi
sporgere denuncia e mostrare questo referto. Chi picchia le donne è un bastardo,
non merita comprensione né pietà. Nemmeno la vigilia di Natale!»
S’è
accalorato e la voce è salita di tono. Marina arrossisce e abbassa gli occhi,
imbarazzata.
«Non
devi vergognarti» continua, deciso. «Tu non hai nessuna colpa: non c’è nulla di
sbagliato in te. Quelli che sfogano le frustrazioni maltrattando i più deboli
sono dei malati, persone pericolose che vanno fermate. Non è solo un tuo
diritto: è un dovere! La prossima volta lui potrebbe ferirti seriamente, o
addirittura ucciderti. Non permettere che accada. So che gli vuoi bene, ma devi
volerne soprattutto a te stessa. Non può esserci amore, dove c’è la violenza!»
Marina
tace, a occhi bassi. Alex scuote la testa rassegnato:
«D’accordo,
come vuoi…» le porge la cartella con il referto. «Torna fra qualche giorno a
farti dare un’occhiata. Buon Natale.»
La
ragazza annuisce e gli sfiora la guancia con un bacio, mormorando un timido “grazie”.
Nell’uscire, indugia un istante sulla porta e si volta verso di lui:
«Sai?
Credo che me lo farò quel regalo. Buon Natale anche a te.»
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