Ed eccoti, amica solitudine,
compagna silente dell’età matura.
Ho chiuso la porta, il mondo è là fuori.
M’ignora, lo ignoro,
ha cessato di esistere.
Solo tu ed io, in questa notte
uguale a tante altre,
che nemmeno il sonno osa turbare.
Tu sola mi comprendi,
accarezzi le cicatrici
di ferite che non fanno più male;
stendi sui rimpianti il balsamo dell’oblio.
Sorridi delle mie debolezze,
non giudichi gli errori del passato,
non fomenti le speranze del futuro.
Sei qui, adesso, in questo eterno presente,
mia unica ricchezza,
mia forza invincibile.
Stretta nella corazza del tuo abbraccio
ignoro la paura,
non ho nulla da perdere,
niente da desiderare.
Ho rinunciato a tutto per averti
ed esulto del favore che mi concedi.
Nei nostri amplessi struggenti
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