Ti guardo, osservo i tuoi gesti:
l’eleganza di mani sottili
satura l’aria di lievi ricami;
l’azzurro bagliore
degli occhi
rapisce al cielo il sereno.
Ascolto la voce salire di tono,
con echi di fanciullo felice;
m’inebrio del riso squillante,
musica eletta al mio cuore.
Tu ridi, e parli di tutto,
mi sveli l’arcano del mondo
con poche, semplici frasi.
Ammiro l’arguzia che ti è naturale,
ma adesso non seguo le trame,
e i pensieri
fluttuano ignari,
svaniscono come rugiada
baciata dai raggi del sole.
Naufrago dentro il tuo sguardo,
e le parole diventano note
che intrecciano sublimi armonie.
Tu ridi e parli, e non so cosa dici,
e non m’importa saperlo.
La mente, vinta, s’arrende
all’amore che immenso m’inonda.
bella e vera. ma soprattutto, forse non ci hai fatto caso, perché se l'effetto è voluto sei un dannato geniaccio anna rita, mi hanno colpito i riferimenti "liquidi" che si rincorrono negli ultimi versi. i pensieri "fluttuano", "naufrago" dentro il tuo sguardo, l'amore immenso "m'inonda". Da fluttuare, azione gestibile, a naufragare fino ad affogare. Nel piacere. Grandissima. La tua poesia migliore
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