Giorno intero di riposo:
non c’è sveglia che suona,
nessun uomo fastidioso,
da incallita zitellona.
Mi son cotta due spaghetti,
anzi, senza esagerare,
direi almeno un paio d’etti:
mi sollazza assai, mangiare.
Degli amici non mi curo,
che amici, poi, ad averne…
sì, lo so che sembra duro,
ma li “reggo” a fasi alterne.
Oh, ne avrei da far di cose!
Non sto qui a stilar l’elenco:
son talmente “dilettose”
che al pensiero già mi stanco;
e infatti non ci penso,
anzi, proprio non mi cale:
lo san tutti che il buonsenso
non mi è dote naturale.
Mi stravacco sul sofà,
tele accesa e il mio piccì:
non sarà felicità
ma è almeno l’abbiccì.
Sola, anziana e bruttarella,
con il caos dentro la testa,
se tornassi giovincella
farei certo la cubista:
vorrei tingermi i capelli,
ogni ciocca di un colore,
e agli sciocchi saputelli
giurerei, per burla, amore.
A una schiera di gaglioffi
toglierei il “mi rinvengo”,
poi farei tanti sberleffi
e li manderei a remengo.
Pur col mio poco giudizio,
per siffatte amenità
ci sarebbe, sì, lo sfizio,
ma tradisce, ahimè, l’età.
Mi consolo, assai beata,
a poltrire sul divano,
con un po’ di cioccolata
e una siga sempre in mano.
Non ho nulla e insieme tutto:
che mi manca, orsù, alla fine?
Dal balcone non mi getto,
faccio outing in quartine.
Tanto male non mi butta,
me ne fotto assai del mondo
che poi, proprio a dirla tutta,
gira sol perché è rotondo.
:) Molto carina... L'ultimo verso da da riflettere... :) In questo caso l'ozio ha la sua filosofia.
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