Il tempo non mi appartiene,
e nemmeno io appartengo a me stessa.
È tutta un’illusione:
vivere, fare progetti, amare…
solo un’illusione.
Non so chi io sia,
non so da dove provenga
la scintilla che mi ha generato,
e chi abbia deciso
che così dovesse essere,
chi abbia scelto me, piuttosto che un altro,
per concedermi questa opportunità.
E non so se sia un premio o un castigo,
il paradiso o il purgatorio,
oppure un inferno fine a se stesso.
Non so nulla, non mi è dato sapere;
ho smesso di farmi domande,
se mai me le sono fatte.
Le risposte, se ci sono,
non potrei comprenderle,
e forse nemmeno lo desidero.
Non mi servirebbe a nulla capire,
non potei cambiare di un soffio
ciò che qualcun altro ha stabilito,
e sarebbe perfino più frustrante.
Non potrei tollerarlo.
Me ne sto qui,
accucciata in un anfratto dell’universo,
e aspetto
quello che tutti aspettano:
l’unica cosa certa della vita.
Il tempo è un inganno e non lo possiedo,
è lui a possedermi,
a decidere per me.
Scorre via inesorabile,
tinge di bianco i miei capelli,
mi sfugge come sabbia tra le dita.
Non riesco a trattenerlo,
non riesco a fermarlo.
Cerco di viverlo come meglio posso,
stringo i denti e seguo la sua scia.
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