Dal parapetto del ponte,
scruto l’incresparsi dell’acqua
fino all’uscita del porto.
Una bizzosa tramontana morde la
pelle,
arruffa i capelli e disperde i
pensieri.
Lo sciabordio sommesso delle onde
ricorda il rumore del mare
rinchiuso dentro una conchiglia.
Cigola il sartiame degli ormeggi;
striduli gabbiani
fendono l’aria in battere e planare.
Respiro il profumo del salmastro,
odore di pesce fritto dai barchini,
sentore di pioggia imminente.
Effluvi di una primavera
che gioca a nascondersi e svelarsi,
mentre il vento sospinge lontano le
nuvole
e libera squarci d’azzurro
nel livore del cielo.
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