Gli spruzzi d’acqua leniscono la pelle, consunta dal sole e dalle
stagioni della vita, e un lieve refolo di vento danza tra i radi capelli
incanutiti.
I pensieri galleggiano lievi, come le vele all’orizzonte;
si librano fino a perdersi tra gli stormi garruli dei gabbiani, nel cielo
vermiglio del tramonto. Gli sembra di vederli, quei due giovani che corrono
sulla riva tenendosi per mano, con i piedi nudi lambiti dalla risacca. Lei è
bella, bionda, e ride felice: lei, il suo unico amore, la compagna della vita,
la madre dei suoi figli. Lei, che riposa nel piccolo cimitero del paese, nella
tomba bianca che ogni giorno ricopre di fiori.
È stanco: sa che presto potrà
raggiungerla, e non desidera altro, ormai…
Il tocco di una mano di
bambino lo riscuote: -Ehi, nonno, guarda: ha abboccato un pesce!-
Apre gli occhi, guarda
il suo nipotino: ha gli stessi occhi azzurri, gli identici riccioli d’oro. Le
somiglia così tanto… gli sorride, gli fa una carezza leggera sul visetto
arrossato dall’eccitazione.
Non è ancora il suo momento: lei lo aspetterà, come
ha fatto tutta la vita.
si librano fino a perdersi tra gli stormi garruli dei gabbiani, nel cielo vermiglio del tramonto...
RispondiEliminaè una poesia...mi tolgo il cappello
esagerato... cmq grazie :-)
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