fermassi il cammino
e stolta mi voltassi
a sbirciare le orme,
la vertigine del baratro
avrebbe il sopravvento
sul fragile equilibrio
dei vacui pensieri,
e la mente pavida
smarrirebbe nel gorgo
dei flutti minacciosi
di un passato irrisolto.
Gli ossessi dell’anima
strillerebbero assordanti,
a pretendere ammenda
di un’esistenza insulsa,
logorata senza slanci,
nel crepuscolo perenne
di un sonno senza sogni.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per il tuo commento: verrà pubblicato non appena lo avrò visionato.