Sui documenti c’è scritto Mario. Si
fa chiamare Maria perché basta cambiare una vocale, ma soprattutto per
devozione alla Vergine. Nei deliri dei clienti è Biancaneve, il trans più bello
del quartiere, dai folti capelli neri come ali di corvo e la pelle color di
luna. Conosce fin troppi nani: almeno settanta volte sette. Individui infimi, non
di statura, ma per bassezza morale. Vorrebbe sputare in quelle facce immonde,
infilzarli coi tacchi a spillo come vermi schifosi. Ogni notte della sua vita
ringrazia la Madonna del miracolo di sopravvivere. Di giorno sogna un principe
che non verrà mai.
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