È nato in Albania ma vive in
Italia da sempre. Ricorda l’arrivo di Edrin e Ana, tre anni meno di lui, e dei
piccoli Imir e Mat: i suoi fratellini del cuore. Lui è grande, ha già dodici anni,
e li protegge come può dal bastardo che si spaccia per lo zio. Li ha comprati e
li tratta come schiavi: se non portano abbastanza soldi sono cinghiate. Rrok
ha sempre stretto i denti, ma l’angoscia che ha letto negli occhi di Ana, stasera,
è troppo anche per un duro come lui. Ha capito che è successo “quello”. Lo zio
dorme nella roulotte, ubriaco. Rrok fa cenno ai bambini di uscire. Accende il
fiammifero e dà fuoco alla benzina.
Corto e diretto :) Si poteva sviluppare una bella storia articolata. ma, d'altronde, da cosa non può nascere una storia? Quindi, forse, semplice e diretto è meglio... Mi piace :D
RispondiElimina