Accade qualcosa: lo so,
lo sento. Il limbo ovattato nel quale sono cresciuto è percorso da sollecitazioni
sconosciute. Le acque serene, che mi hanno cullato e protetto, s’increspano in
onde tumultuose. Mi fanno ruotare, mi spingono verso il basso. Ho paura: non vorrei
lasciare il mio bozzolo, la musica del cuore che batte all’unisono col mio. Precipito
in una caduta inarrestabile, senza appigli. Il primo pianto riempie d’aria i miei
polmoni. Mani sollecite mi adagiano su un petto morbido: sento di nuovo il suo
cuore. Eravamo una cosa sola, lo saremo sempre, anche se divisi. Grazie, mamma.
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